E se restassimo tutti a secco?
Il 17 giugno l’Onu celebra la Giornata internazionale contro la siccità. Il motivo? Sette milioni di morti all’anno. La mancanza di acqua è ormai l’emergenza numero uno del pianeta che mette più a rischio il nostro futuro. E non è affatto soltanto un problema del Terzo mondo. Secondo i dati recenti, ogni anno cadono sulla Terra 113 mila miliardi di metri cubi di pioggia. Nonostante questo, nel mondo una persona su cinque ha sete, e nei prossimi 20 anni l’acqua a disposizione di ogni essere umano diminuirà di un terzo. Il problema vero è la cattiva gestione delle risorse idriche. Il 70 per cento dell’acqua viene utilizzato per irrigare i campi, il resto per case e industrie. E gli sprechi sono enormi ovunque. Anche perché il prezzo dell’acqua è bassissimo. Ma lo sperpero di “oro blu” inizia ancora prima che si aprano i rubinetti. Gli acquedotti ridotti spesso a un colabrodo “si bevono” il 30 per cento dell’acqua, che se ne va a causa delle tubature che perdono. Nei Paesi poveri la situazione è ancora più drammatica e le cose peggioreranno perché la popolazione aumenta, i consumi pure, e l’acqua disponibile è sempre la stessa.
Al problema della mancanza di acqua come risorsa naturale si aggiungono i disastri causati dall’attività di uomo: la contaminazione di corsi d’acqua e di mari provocati dagli sversamenti di petrolio in mare a seguito di incidenti che si verificano durante il trasporto marittimo, i ripetuti incidenti con le piattaforme petrolifere, l’assenza o il malfunzionamento degli impianti di depurazione delle industrie che ogni volta causano danni spesso irreversibili, ad esempio moria di fauna e flora acquatica.
A molti occidentali sembra inverosimile e da scenario per un film apocalittico – una guerra per il controllo dell’acqua, invece che per il petrolio, ma è già in corso e nel fututo non tanto remoto l’acqua potabile potrà diventare un bene solo per chi potrà permettersi il lusso di pagarla.
Аdottato da Donna Moderna
Glossario
Emergenza f. – непредвиденное/чрезвычайное обстоятельство
Siccità f. – сухость, засуха
Gestione f. – управление, руководство, распределение
Risorse idriche f. pl. – гидроресурсы, водные ресурсы
Irrigare - орошать
Spreco m. – трата, разбазаривание
Sperpero m. – расточение, растрата
Acquedotto m. – водопровод
Bene m. – благо, достояние
Contaminazione m. – заражение, загрязнение
Sversamento m. – сброс (экологически вредных отходов)
Verificarsi – происходить, обнаруживаться
Piattaforma f. petrolifera – нефтяная платформа
Malfunzionamento m. – повреждение, неполадка, отказ
Depurazione f. – очищение, очистка
Irreversibile agg. – необратимый
Potabile – годный для питья
Esercizi
Rispondere alle domande sul testo.
Trovate i sinonimi (possono esserci più di uno).
Mancanza | recente | persona | aumentare | ripetuto |
emergenza | pioggia | povero | incidente |
Essere umano, carenza, bisognoso, aggiungersi, frequente, insufficienza, allarme, individuo, precipitazione, crescere, disastro, ultimo, problema, numeroso, del Terzo mondo, difficoltà, aggiornato, catastrofe
Trovate nel testo gli aggettivi derivati da:
acqua(2) mare industria dramma problema Occidente petrolio che si può bere apocalisse natura
Formate i sostantivi dai verbi seguenti.
causare | minacciare |
seccare | mancare |
gestire | contaminare |
utilizzare | sprecare |
sperperare | ridurre |
morire | consumare |
Modificate le frasi, usando il Periodo Ipotetico.
Scorie radioattive
L’incidente accaduto nell’86 alla centrale atomica di Chernobyl, in Ucraina, e il suo strascico di morti e malattie sembrano ormai lontani. Ma il problema nucleare è tutt’altro che risolto. Tra 500 anni si esaurirà il carbone, tra 100 il petrolio. È normale che molti Paesi puntino su una fonte di energia praticamente inesauribile, quella atomica. Ed è normale anche che aumentino sempre più le scorie radioattive prodotte dalle centrali. Per smaltirle in modo sicuro servirebbero investimenti enormi, che nessuno fa. In Italia ci sono 55 mila metri cubi di rifiuti nucleari, la poco piacevole eredità lasciata dalle quattro centrali chiuse dopo il referendum dell’87. Spiega un professore di Fisica dell’Università La Sapienza di Roma: Esistono due tipi di scorie: quelle a bassa radioattività, per esempio i macchinari delle centrali non più utilizzate, e quelle ad alta radioattività, come residui della scissione nucleare. Le prime, a cui appartiene la maggior parte delle scorie italiane, restano radioattive per 300 anni. Ma se vengono trattate nel modo giusto, cioè frantumate e poi cementate in bidoni ben isolati, perdono la loro pericolosità. Quelle altamente radioattive, invece, contengono sostanze come lo stronzio e il cesio, che restano radioattive anche per un milione di anni. Vengono imprigionate in lastre speciali e sotterrate in siti appositi. Con il tempo, però, il loro involucro rischia di deteriorarsi e il contenuto può contaminare i terreni e le falde dell’acqua. Con il rischio di provocare tumori, leucemie, malattie al cuore e ai polmoni.
Аdottato da Donna Moderna
Glossario
Scorie f. pl – отходы
Centrale f. atomica – атомная станция
Strascico m. – след, последствия
Puntare su qc. – делать ставку
Fonte f. – источник
Smaltire – перерабатывать (отходы)
Rifiuti m. pl – отходы, мусор
Residuo m. – остаток, остаточный продукт
Scissione f. – распад, деление
Trattare – обрабатывать
Frantumare – дробить, измельчать
Lastra f. – плита, пластина
Sotterrare – закапывать, захоранивать
Sito m. – место, местоположение
Involucro m. – оболочка
Deteriorarsi – портиться, приходить в негодное состояние
Contaminare – заражать
Falda f. – слой, пласт, фалда
Tumore m. – рак (мед.)
Esercizi
Rispondere alle domande sul testo.
Trovate i sinonimi (possono esserci più di uno).
scorie | puntare su | smaltire | sito |
strascico | nucleare | contaminare |
Trattare, rifiuti, scia, atomico, scegliere, zona, luogo, catena, residui, fare conto su, inquinare, posto.
Discussione. Riflettete e rispondete alle domande, argomentandole.
I rifiuti sono un prodotto inevitabile della società dei consumi e del nostro stile di vita sempre più orientato all’usa e getta. Il problema della raccolta dei rifiuti è così diventato uno dei problemi più scottanti della nostra società.
I rifiuti possono finire: nelle discariche o negli inceneritori con il rischio di provocare l’inquinamento del suolo, dell’aria e delle falde acquifere, oppure possono essere riciclati cioè le le materie prime della carta, della plastica, del vetro e delle lattine sono trasformate e riutilizzate, salvando così molte risorse naturali.
È bene, quindi, non buttare indistintamente tutti i rifiuti nello stesso cassonetto ma abituarci a fare una raccolta differenziata dei rifiuti.
Infatti il vetro, la carta, la plastica, l'alluminio, recuperati dai cassonetti o campane, arrivano in apposite ditte che li lavorano fino a tornare ad essere materie prime pronte ad essere lavorate e riutilizzate.
Ed è per questo che tutti dovremmo abituarci a differenziare i rifiuti. Questo piccolo ma importante gesto da parte di tutti noi, oltre a rispettare la natura (quanti alberi si salverebbero!) eliminerebbe parte dell'inquinamento atmosferico, provocato da discariche e inceneritori.
È bene ricordare, inoltre, che la discarica non è un "pozzo senza fondo": dopo alcuni anni si trasformerà in una collina di veleni pronta a inquinare il terreno e le falde acquifere.
E gli inceneritori? Stanno lì a bruciare i rifiuti e ad emettere nell'aria tanti fumi neri bravi a inquinare l'aria, ad aumentare l'effetto serra e a produrre piogge acide. Non va trascurato poi il fattore economico: lo Stato spenderebbe meno soldi per costruire discariche e inceneritori e l’acquisto di nuove materie prime e i cittadini pagherebbero meno tasse sui rifiuti; è bene quindi che tutti noi ci abituiamo a fare una raccolta differenziata dei rifiuti per:
- poter riutilizzare le materie prime e risparmiare le risorse naturali;
- diminuire i rifiuti che vanno nelle discariche e negli inceneritori;
- ridurre l'inquinamento causato da discariche e da inceneritori;
- risparmiare l'energia necessaria alla produzione della materia prima;
- risparmiare soldi.
La carta: riviste, giornali, cartoncini, cartoni, imballi di carta ecc.
La carta si ottiene da fibre vegetali, inoltre per produrla occorre molta energia e molta acqua. Riciclandola tanti alberi non sarebbero abbattuti risparmiando così risorse naturali ed energetiche e la carta che si ottiene ha qualità e proprietà non inferiori a quelle della carta non riciclata.
La plastica: bottiglie, flaconi e fustini di detersivi ecc.
La plastica è un derivato del petrolio e primeggia come nemico della natura. Fa parte degli imballaggi più resistenti. Al riparo dalla luce può durare secoli. Il tempo di decomposizione di una bottiglia di plastica è da 100 a 1000 anni. Nelle discariche occupa molto spazio e se bruciata negli inceneritori può produrre sostanze molto pericolose.
Con la plastica riciclata si fabbrica e si “rifabbrica” di tutto, dalle pellicole alle piastrelle, alle panchine, ai tubi, ai sacchetti.
Il vetro: bottiglie, bicchieri, barattoli.
Il vetro si frantuma con facilità, ma non si distrugge, è considerato quasi indegradabile. Si può supporre che il tempo di decomposizione del vetro possa arrivare a 4000 anni. Ripulito, frantumato e rilavorato produce nuove bottiglie, nuovi barattoli.
L'impiego di rottame di vetro consente di risparmiare tanta energia necessaria per produrlo con le sole materie prime tradizionali. Ciò significa un risparmio equivalente a decine di migliaia di tonnellate di petrolio ogni anno.
L'alluminio: lattine di birra, aranciata, ecc.
L'alluminio è un materiale metallico che si ottiene dalla bauxite. È indispensabile in tanti campi, ma come tutte le risorse naturali, non è inesauribile. Recuperando le lattine di alluminio si risparmia bauxite e molta dell'energia necessaria per produrre alluminio nuovo.
Le pile: pile delle radioline, delle torce, batterie di auto.
Anche se scariche, racchiudono sostanze inquinanti dannose che, se dispersi nell'ambiente, possono inquinare gravemente il suolo e le acque. Per questo motivo, dopo l'uso, le pile devono essere messe in appositi contenitori. Successivamente le pile vengono rinchiuse in blocchi di cemento, per evitare qualsiasi dispersione nell'ambiente delle sostanze nocive che contengono.
Glossario
Discarica f. – свалка; discarica a cielo aperto – свалка под открытым небом
Inceneritore m. – мусоросжигательная печь
Lattina f. – жестяная (консервная) банка
Cassonetto m. – контейнер для мусора
Differenziare – зд.: разделять
Emettere – выпускать
Imballo m. – упаковка
Fibra f. – волокно
Abbattere – вырубать (о деревьях)
Derivato m. – производный продукт
Decomposizione f. – разложение
Batteria f. di auto – аккумулятор
Frantumare – дробить, измельчать
Rottame m. – бой стекла
Bauxite f. – боксит
Esercizi
Rispondete alle domande.
Abbinate alle definizioni il termine adeguato.
1. Le precipitazioni contenenti particelle, gas e acidi vari | Ecologia |
2. Spazio che circonda una cosa o una persona e in cui questa si muove o vive | Energie rinnovabili |
3. Luogo, spazio dove vengono depositati i rifiuti solidi urbani | Raccolta differenziata |
4. Fenomeno naturale da cui dipende la temperatura della superficie terrestre, dovuto alla presenza nell’atmosfera di vari gas | Materia prima |
5. Separare i rifiuti a seconda del materiale di cui sono fatti | Discarica |
6. Oggetti e prodotti di cui ci si serve una volta sola e poi si buttano via | Ambiente |
7. La sostanza che serve alle industrie per le lavorazioni | Usa e getta |
8. L’insieme dei fattori biologici ma anche di scienze che si occupano di problemi dell’ambiente naturale | Effetto serra |
9. Le forme di energia prodotte da fonti di energia derivanti da particolari risorse naturali | Risorse naturali |
10. Tutte le fonti alimentari, minerarie, idriche ed energetiche disponibili sulla Terra per l'uomo e a lui utili | Piogge acide |
Riflettete e rispondete alle domande. Fate una piccola discussione.
Traducete.