4. ECONOMIA

Sotto il profilo economico, l’Italia è stata, nel corso degli anni seguenti il secondo conflitto mondiale, uno dei Paesi più dinamici del Continente europeo. L’Italia si è infatti trasformata da Paese agricolo, quale era restata per secoli, in Paese prevalentemente industriale. Un forte contributo all’industrializzazione è venuto dallo Stato, che ha partecipato con propri capitali alla nascita dell’industria di base (siderurgia, chimica, meccanica pesante) e ha nazionalizzato l’industria elettrica. Negli ultimi anni, però, l’Italia è diventata un tipico paese post-industriale. Le grandi aziende industriali si sono ridotte di dimensione, a favore di imprese più piccole, e lo Stato ha avviato un massiccio processo di privatizzazione; intanto, il settore dei servizi ha guadagnato sempre più importanza (esso forma il 63 % del prodotto nazionale lordo, mentre l’industria ne forma il 33 % e l’agricoltura 4 %). Parallelamente, è cambiata anche la geografia della ricchezza: prima industria e commerci erano concentrati nel Nord-Ovest (Lombardia, Piemonte, Liguria), oggi sono in forte sviluppo il Nord-Est (Veneto) e regioni centrali come l’Emilia-Romagna, la Toscana e le Marche. Per l’alto livello dei redditi individuali e delle sue attività economiche, oggi l’Italia fa parte del gruppo degli 8 paesi più ricchi del mondo.

4.1. Industria

I settori più rappresentativi sono stati, nel corso degli ultimi anni, il metallurgico, l’elettrico, il chimico e l’edilizio. La siderurgia italiana, pur vantando antichissime tradizioni, si è sviluppata con notevole ritardo rispetto ai maggiori Paesi europei. Tra le produzioni meccaniche più importanti figurando l’automobilistica, concentrata soprattutto nella FIAT e in altre aziende minori; l’elettrotecnica e l’industria delle macchine utensili. La chimica, con la petrolchimica e la farmaceutica, settore di recente sviluppo, presenta un altissimo grado di concentrazione, ed è per capacità produttive tra le più dinamiche in Europa. Per quanto riguarda l’energia elettrica (la cui richiesta è notevolmente aumentata in ragione dello sviluppo industriale), sfruttate quasi al limite le risorse idriche, derivate in massima parte dai rilievi alpini e dall’Appennino settentrionale, va aumentando continuamente l’apporto dell’energia termica; vi sono anche alcune centrali nucleari, che però sono in via di smantellamento.

Un grande sviluppo ha avuto, negli anni postbellici, l’industria edilizia, con conseguente incremento di tutti i rami di attività a essa collegati.

Nell’industria tessile, nei suoi due rami principali, laniero e cotoniero, è in corso un processo di ristrutturazione, che interessa soprattutto le unità minori. Efficienti sono invece le grandi imprese (Piemonte e Veneto) a ciclo integrato, o comunque collegate direttamente all’industria dell’abbigliamento. Notevole, nel settore, è l’incremento del tessile artificiale. L’industria delle calzature, salvo alcune eccezioni (Varese, Vigevano e Bologna), è caratterizzata dalla polverizzazione della produzione, che tuttavia non impedisce l’allargamento del mercato estero.

Nel settore alimentare, l’Italia vanta affermati complessi, soprattutto nel campo zuccheriero, del pastificio e delle conserve (pomodori, frutta e legumi), che sorgono in Campania, Umbria, Emilia-Romagna e Veneto.

4.2. Agricoltura

La superficie destinata alle coltivazioni è in Italia pari a circa il 53 % della superficie produttiva totale. Il bosco, le foraggiere permanenti e i prati, destinazioni assai più adatte a molti suoli italiani, hanno ceduto, in passato, sotto la pressione demografica, alle colture di sussistenza (cereali in genere), soprattutto lungo la fascia appenninica. Il frumento, tra i cereali, è una coltura diffusa ovunque e soddisfa, con modeste importazioni di grani duri per la pastificazione, il fabbisogno nazionale. Tra gli altri cereali, hanno importanza il mais, soprattutto in fazione dell’alimentazione del bestiame, e la risicoltura, diffusa nella Pianura Padana.

In netta espansione sono le colture degli ortaggi, tra le quali pomodori, cavoli, cavolfiori, carciofi e alcune leguminose, tutti prodotti di elevato valore commerciale. Le coltivazioni legnose presentano una notevole varietà di specie. La vite è diffusa ovunque, dalle Alpi alla Sicilia, e occupa, solo in coltura specializzata, oltre 1 milione di ha. Anche l’olivo trova un ambiente climatico e terreni favorevoli in tutto il Centro-Sud e nella costa ligure, con 2 milioni di ha. Gli agrumi (arance, mandarini e limoni) trovano condizioni ambientali favorevoli lungo le coste calabre e sicule e alimentano una notevole esportazione. Il frutteto (soprattutto mele, pere, albicocche e pesche) ha raggiunto livelli produttivi e qualitativi notevoli nella valle dell’Adige, nel basso Veneto, nelle pianure romagnole e nella Campania costiera.

Di modesta importanza sono, nel complesso, le colture industriali, quali il tabacco e la barbabietola da zucchero. Abbastanza vivace è la floricoltura.

4.3. Allevamento e pesca

Nel settore zootecnico si registrano dei miglioramenti qualitativi e quantitativi, tuttavia la situazione è ancora insoddisfacente soprattutto per quel che riguarda i bovini. Soltanto nella Pianura Padana si è affermata l’azienda specializzata, con produzioni relativamente elevate di carne e latte. La pesca in Italia non ha il ruolo importante che occupa invece in altri Paesi europei, nonostante che il territorio del Paese sia circondato dal mare. I motivi principali sono vari: prima di tutto la scarsa pescosità del Mar Mediterraneo; esso è infatti ricchissimo di specie marine, ma tutte queste specie sono poco abbondanti per numero di esemplari. Le attrezzature impiegate nella pesca, inoltre, non sono sufficientemente moderne, e molto spesso la pesca in Italia è ancora praticata in forme tradizionali.

Glossario

Siderurgia f. – черная металлургия
Industria chimica f. – химичесая промышленность
Meccanica pesante f. – тяжелое машиностроение
Macchina utensile f. – станок
Petrolchimica f. – нефтехимия
Farmaceutica f. – фармацевтика
Capacità produttiva f. – производственные мощности
Postbellico – послевоенный
Industria edilizia f. – строительная промышленность
Industria tessile f. – текстильная прмышленность
Allargamento m. – расширение, увеличение
Fabbisogno m. – потребность
Bestiame m. – скот
ha – сокр. от ettaro m. – гектар


Esercizi
Rispondete se è vero o falso.
La Lombardia è la regione economicamente più importante d’Italia.

L’Italia è il paese più agrocolo che industriale.

I settori più importanti sono l’industria automobilistica elettrotecnica.

L’industria italiana ha avuto un grande sviluppo negli anni postbellici.

La maggior parte degli stabilimenti si trova nell’Italia settentrionale e centrale.

L’olio di oliva non si produce in Italia.

La pesca in Italia ha un ruolo importante.